AL PARCO D’ARTE PAZZAGLI A FIRENZE
La mostra in corso sarà visitabile durante gli orari di apertura del Parco
“BRUNO ANTONIO” di Andrea Bolognesi (Critico d'arte)
Una grande capacità tecnica, che gli consente di servirsi con naturalezza di materiali
freddi e apparentemente statici come il metallo e il vetro, unita a una grande inventiva che
lo porta a creare forme nuove, suggestive e altamente significative, fanno di Antonio
Bruno uno scultore estremamente duttile capace di padroneggiare il soggetto e i materiali
per creare opere di ogni dimensione: anche monumentali come sta accadendo negli ultimi
anni.
La sua è una scultura legata alla realtà, ma non alla mera rappresentazione del reale
ma alla sua interpretazione per coglierne gli aspetti più identificativi e profondi; nasce
come reazione e completamento di quella che era la sua attività lavorativa – sempre a
contatto con il freddo acciaio per produrre oggetti amorfi e privi di vita rispondenti alle
categoriche leggi di funzionalità e convenienza economica – e finisce per nobilitarla
sottraendola alla routine del quotidiano elevandola al ruolo di fare arte per esprimere
pensieri, sentimenti ed emozioni.
In contemporanea a questa maturazione artistica e interiore, anche la sua attività,
nata ormai molti anni fa quasi come esperimento, ha assunto sempre maggiore
consapevolezza e capacità comunicativa portandolo a realizzare grandi sculture fruibili da
un pubblico sempre più vasto e che hanno trovato collocazione in prestigiosi spazi
pubblici e privati.
Penso ad alcune opere di carattere istituzionale e sociale come il monumento
dedicato al generale dei Carabinieri Carlo Albero dalla Chiesa dove una elegante struttura
in luminoso acciaio si slancia verso l’alto a cogliere la luce e convogliarla in colorati vetri
rossi e blu a costruire la Fiamma che è il simbolo dell’Arma dei Carabinieri, oppure a
quello, sullo stesso tipo, dedicato ai Vigili del Fuoco, oppure ai monumenti dedicati allo
sport come momento di aggregazione e di conoscenza reciproca o al lavoro come fonte
di benessere e di realizzazione come quello dedicato alla manifattura tessile che ha
rappresentato per la città di Prato sviluppo e benessere e che è stato collocato nella grande
rotonda di via Enrico Berlinguer a Montemurlo.
Altra fonte di ispirazione è la natura, nelle sue varie manifestazioni, che lo porta a
inventare veri e propri mosaici di luce per riproporne i molteplici colori e a incurvare,
cesellate, piegare completamente alla propria immaginazione il lucido acciaio per imitarne
l’eleganza e il movimento. Il risultato sono sculture suggestive e originali – peraltro esempi
di rara maestria tecnica – che sembrano quasi voler rivaleggiare con la natura stessa
riproducendola, ma anche rendendola propria e facendola vivere di luce nuova: Il sole e la
luna, Arte natura, Gabbiani, Forasacchi, La luna sulla zattera, Giocando sotto la Luna, Copernico,
Energia pulita, sono alcuni titoli delle sue opere.
Queste sono le tematiche delle sculture di Antonio Bruno, questo il suo modo di
fare arte: attingere idee e ispirazione da ciò che lo circonda e da quella che è stata e che è
la vita. Ma non mancano nemmeno i sogni, come quello di far sbocciare fiori dall’acciaio
e farli vivere con i suoi mosaici di luce.
Andrea Bolognesi